La legge dello specchio è una legge universale. Si può non conoscere e di conseguenza non vedere i suoi effetti, ma essa esiste sempre e comunque e agisce come agisce sempre e comunque la forza di gravità.
È una delle leggi universali più importante da conoscere, se applicata alla vita di tutti i giorni, nella nostra quotidianità, in maniera costante è capace di cambiare il modo in cui vediamo il mondo che circonda.
Questa legge dice:
“Tutto ciò che entra a far parte della tua vita e che suscita in te emozioni, sta rispecchiando una parte di te che non stai vedendo.”
Le emozioni in questione possono essere sia positive sia negative, la differenza sta in ciò che ti sta mostrando l’Universo.
Quando usi la Legge dello Specchio, per capire cosa ti sta mostrando quella situazione, se le emozioni suscitate da un evento esterno sono positive significa che quell’aspetto è anche tuo ed è un invito a esprimerlo, ad alimentarlo, metterlo a disposizione del mondo e non reprimerlo.
Non devi più tenerlo nascosto questo aspetto positivo o mostrarlo solo occasionalmente.
Viceversa, forse ancora più importante, quando le emozioni che un evento esterno suscita in te sono negative allora significa che quello è anche un tuo aspetto di cui devi prendere consapevolezza per lavorarci su.
È il concetto di “ombra” di cui parla Jung.
Una parte di noi, presente, che non vogliamo o riusciamo a portare alla luce, ma che inevitabilmente ci condiziona nei comportamenti di tutti i giorni.
Molti di questi aspetti negativi sono il frutto di traumi passati, di paure, di credenze limitanti o errate che si sono radicate nel nostro inconscio.
Riuscire a vedere questi aspetti negli altri dovrebbe permetterci di vederli e capirli più facilmente in noi, in un secondo momento riconoscerli, accettarli e modificarli:
Potremo cambiare in meglio noi stessi e così il mondo fuori di noi, che non può fare altro che rifletterci, cambierà in meglio.
“Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”
Mahatma Gandhi
Tratto dalla “Legge dello specchio di Cristian Sartori”
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