Per concludere il discorso sulla legge dello specchio Quarta Parte

sulla legge dello specchio, possiamo dire, riassumendo, questo:

Quando ci sentiamo infastiditi rispetto ad un’altra persona o una categoria di persone, invece di prendere la via più facile, quella esterna e di farci trascinare dal sentimento di fastidio, andiamo all’interno, nel profondo e ci chiediamo: che cosa di me quella persona mi sta facendo notare?

Facciamo un esempio: ci potrebbe dare fastidio (anzi ci dà fastidio) chi picchia i cani. Se amiamo gli animali, come si spiega secondo l’ottica della legge dello specchio che ne siamo infastiditi?

In primo luogo, in generale, siamo infastiditi dall’aggressività, perché l’aggressività è qualcosa che ci accomuna tutti, è dentro di noi per il solo fatto che siamo esseri umani, è un motore è un mezzo di sopravvivenza, un retaggio dell’uomo delle caverne. L’aggressività può essere lavorata ad un livello più superficiale, rimane spesso ad un livello più profondo.

Ma c’è anche un altro aspetto, nel caso del fastidio che proviamo verso chi picchia i cani, che ha a che fare più in generale con l’approfittarsi degli innocenti, degli indifesi. Chiediamoci dove è che noi ci approfittiamo degli indifesi? Per esempio, dei bambini, dei nostri figli che spesso per le nostre velleità trasciniamo da un’attività all’altra senza dargli tregua.

Ancora, potreste dire: “a me danno tremendamente fastidio i ladri ma io non sono un ladro, quindi per me la legge dello specchio non funziona”. Andando però un po’ più nel profondo, se mi chiedessi realmente perché mi danno fastidio i ladri potrei scoprire che sotto qualche forma, probabilmente sto sottraendo qualcosa a qualcuno.

In quale modo o in quale entità non importa, ciò che conta è quello che stiamo avvertendo nel profondo che ci porta ad avvertire un moto di rifiuto verso chi ruba. Dovrei chiedermi, quindi, dove è che io rubo qualcosa a qualcuno? Il rubare non è soltanto l’atto materiale.

Potrebbe essere che io abbia la tendenza a rubare. Per esempio, il tempo di un’altra persona, mi approfitto di un’altra persona magari riempendola di domande, chiamandola, attirando la sua attenzione senza che veramente sia stata manifestata la disponibilità di quella persona a darmi il suo tempo. Quella persona che ci dà tanto fastidio l’abbiamo attirata e creata noi, è il nostro allenatore.

Anche quando ci sentiamo attirati da una persona, chiediamoci cosa ha quella persona di noi che ci attira sessualmente, mentalmente, fisicamente. Non abbiamo incontrato quella persona a caso, l’abbiamo attirata noi nella nostra vita.

In ultimo:
vietatissimo usare la legge dello specchio per ribattere nei confronti di un’altra persona che quello che vede in noi è solo un suo riflesso.

Sulla legge non si usa in questo senso, prendiamoci le nostre responsabilità e usiamola per quello che è, come strumento di introspezione. Guardarci dentro e capirci meglio e, quindi, la nostra crescita personale e spirituale.

 

Questo Link per leggere la prima parte Legge degli Specchi.

Il Link per leggere la seconda parte Riflesso nello specchio

Clicca questo Link per leggere la terza parte sulla legge dello specchio

 

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